"Devo confessare
che mi è già divenuto innegabilmente chiaro,per quanto io esista in
questo stato soltanto da due notti,che per natura stessa dei miei
poteri e mezzi di sussistenza attesta la supremazia ontologica di una
filosofia sensualista insediatasi dentro di me,mentre procedo di
momento in momento e di ora in ora per conoscere sia l'universo intorno a
me sia il microcosmo del mio stesso io.Ciò richiede da parte mia
un'immediata ridefinizione del concetto di mistico,che in precedenza ho
menzionato come comprendere una condizione sia elevata sia totalmente
carnale,entrambi trascendenti ed orgasmiche,il che mi pone,quando bevo
sangue o fisso una candela accesa,al di là di tutti i vincoli
epistemologici umani.
Laddove l'ermeneutica del dolore mi aveva, un tempo,convinto della mia salvezza personale,sul serio,laddove un tempo avevo elaborato una completa preghiera della quiete in cui avevo abbracciato Cristo e le sue cinque piaghe onde tollerare la finalità che pareva ineluttabile,per me, mi ritrovo ora ad avvicinarmi a Dio su un sentiero assolutamente non definito.
Può darsi che essendo un vampiro,e avendo un'anima vampiresca così come un'anima umana, io venga pertanto allontanata da obblighi umani e da tutte le condizioni ontologiche umane? Ne dubito.
Credo,al contrario, di un essere ora responsabile del supremo obbligo umano:indagare sul più alto uso dei miei poteri perché indubbiamente,benché io sia un vampiro per mia scelta e per Battesimo del Sangue,sono ancora umana per nascita ,per maturità,per fondamentale fisicità, e devo quindi partecipare della condizione umana a dispetto del fatto che,nel consueto schema delle cose,non invecchierò ne morirò.
Per tornare all'ineludibile questione della salvezza,si, rimango radicata in un universo relativistico,a prescindere da quanto spettacolosamente definita io sia diventata in fatto di forma e funzione,e mi ritrovo all'interno della stessa dimensione in cui esistevo prima della mia metamorfosi,e devo pertanto chiedere se mi trovo ineluttabilmente al di fuori dell'economia della grazia stabilita dal nostro divino Salvatore nel suo stesso farsi carne,persino prima della crocifissione,entrambi eventi che credo fermamente avvenuti all'interno della storia e cronologia umane,e conoscibili attraverso entrambe,e vantando di una risposta in entrambe.
Oppure può darsi che i sacramenti della santa madre Chiesa possano redimermi,nel mio attuale stato?Devo concludere in base all'apparenza,stando alla mia breve esperienza,stando all'estasi e all'abbandono che hanno così prepotentemente sostituito qualsiasi dolore e sofferenza all'interno dell'organismo che io sono,presumo di essere scomunicata,rispetto al corpo di Cristo,dalla mia stessa natura.
Ma potrebbe darsi che io sia destinata a non conoscere mai la risposta a tale domanda,a prescindere dalla meticolosità con cui indago il mondo e su me stessa. E forse che questo stesso non sapere non mi avvicina ancor più a una completa partecipazione esistenziale all'umanità?
Sembra saggio accettare,con la più profonda umiltà e al fine di ottenere sin dall'inizio una convalidante perfezione spirituale, che potrei comunque non ottenere mai,in alcun frangente dei miei vagabondaggi,che essi durino nei secoli dei non detti o pochi brevi anni di estasi quasi insopportabile,il privilegio di sapere se partecipo alla redenzione del Salvatore,e quello stesso non conoscere potrebbe essere il prezzo che pago per la mia sensibilità extraumana e il mio trionfo intrinsecamente assetato di sangue sul dolore che pativo in passato,sulla morte imminente che un tempo tiranneggiava,sull'onnipotente minaccia del tempo umano."
Laddove l'ermeneutica del dolore mi aveva, un tempo,convinto della mia salvezza personale,sul serio,laddove un tempo avevo elaborato una completa preghiera della quiete in cui avevo abbracciato Cristo e le sue cinque piaghe onde tollerare la finalità che pareva ineluttabile,per me, mi ritrovo ora ad avvicinarmi a Dio su un sentiero assolutamente non definito.
Può darsi che essendo un vampiro,e avendo un'anima vampiresca così come un'anima umana, io venga pertanto allontanata da obblighi umani e da tutte le condizioni ontologiche umane? Ne dubito.
Credo,al contrario, di un essere ora responsabile del supremo obbligo umano:indagare sul più alto uso dei miei poteri perché indubbiamente,benché io sia un vampiro per mia scelta e per Battesimo del Sangue,sono ancora umana per nascita ,per maturità,per fondamentale fisicità, e devo quindi partecipare della condizione umana a dispetto del fatto che,nel consueto schema delle cose,non invecchierò ne morirò.
Per tornare all'ineludibile questione della salvezza,si, rimango radicata in un universo relativistico,a prescindere da quanto spettacolosamente definita io sia diventata in fatto di forma e funzione,e mi ritrovo all'interno della stessa dimensione in cui esistevo prima della mia metamorfosi,e devo pertanto chiedere se mi trovo ineluttabilmente al di fuori dell'economia della grazia stabilita dal nostro divino Salvatore nel suo stesso farsi carne,persino prima della crocifissione,entrambi eventi che credo fermamente avvenuti all'interno della storia e cronologia umane,e conoscibili attraverso entrambe,e vantando di una risposta in entrambe.
Oppure può darsi che i sacramenti della santa madre Chiesa possano redimermi,nel mio attuale stato?Devo concludere in base all'apparenza,stando alla mia breve esperienza,stando all'estasi e all'abbandono che hanno così prepotentemente sostituito qualsiasi dolore e sofferenza all'interno dell'organismo che io sono,presumo di essere scomunicata,rispetto al corpo di Cristo,dalla mia stessa natura.
Ma potrebbe darsi che io sia destinata a non conoscere mai la risposta a tale domanda,a prescindere dalla meticolosità con cui indago il mondo e su me stessa. E forse che questo stesso non sapere non mi avvicina ancor più a una completa partecipazione esistenziale all'umanità?
Sembra saggio accettare,con la più profonda umiltà e al fine di ottenere sin dall'inizio una convalidante perfezione spirituale, che potrei comunque non ottenere mai,in alcun frangente dei miei vagabondaggi,che essi durino nei secoli dei non detti o pochi brevi anni di estasi quasi insopportabile,il privilegio di sapere se partecipo alla redenzione del Salvatore,e quello stesso non conoscere potrebbe essere il prezzo che pago per la mia sensibilità extraumana e il mio trionfo intrinsecamente assetato di sangue sul dolore che pativo in passato,sulla morte imminente che un tempo tiranneggiava,sull'onnipotente minaccia del tempo umano."
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